
Al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 23.11.2009
OGGETTO: Emendamento.
I sottoscritti Consiglieri presentano l’allegata proposta di emendamento all’Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri Pozzolo, Apice, Corradino, Messina in data 10.11.2009:
PREMESSO CHE
· da notizie di stampa si apprende che in alcuni istituti scolastici le Autorità preposte stanno tacitamente acconsentendo alla progressiva rimozione del crocifisso dalle aule, in accoglimento delle richieste formulate da qualche genitore, addirittura anche con ricorso all’Autorità giudiziaria;
· la presenza obbligatoria del crocifisso nelle aule scolastiche è prevista e contemplata dall’art. 118 del Regio Decreto del 30 aprile 1924 n. 965, nonché dal Regio Decreto del 26 aprile 1928 n. 1297;
· la Direttiva del Ministero dell’Istruzione n. 2666, del 3 ottobre 2002, dispone che ogni Dirigente scolastico assicuri la presenza del crocifisso presso le aule scolastiche di propria competenza;
· il Consiglio di Stato con parere n.63 del 24 luglio 1988, ha stabilito che le norme regolanti l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche non possono essere considerate implicitamente abrogate dalla nuova regolamentazione concordataria sull’insegnamento della religione cattolica, sul rilievo che “la croce, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica,come valore universale, indipendentemente da specifica confessione religiosa”;
· il Consiglio di Stato con sentenza n. 556 del 13 febbraio 2006 ha ribadito che il crocefisso deve restare nelle aule scolastiche perché non è un simbolo meramente religioso, ma esprime tutti i valori civili di tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione delle persona affermazione dei suoi diritti e solidarietà, principi che”delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato”;
· il Tar del Veneto, con la recente sentenza n. 1110 del 17 marzo 2005, nel rigettare un ricorso contro l’esposizione pubblica del croce fisso, si è espresso con le seguenti parole: “Il crocefisso (…) può essere legittimamente collocato nelle aule della scuola pubblica, in quanto non solo non contrastante ma addirittura affermativo e confermativo del principio della laicità dello Stato repubblicano”;
1) Dopo il 6° capoverso delle premesse introdurre il seguente testo:
· nei giorni scorsi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, nella sentenza relativa ad un ricorso presentato da una cittadina italiana, originaria della Finlandia, ha sentenziato che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione del “diritto dei genitori ad educare i figli secondo le proprie convinzioni” ed una violazione alla “ libertà di religione degli alunni”
2) Eliminare tutta la parte restante e sostituirla con il seguente testo:
RITENUTO CHE
il crocifisso nella molteplicità dei suoi significati può suggerire solo valori positivi di inclusione, di comprensione reciproca, in ultima istanza di amore vicendevole.
CONSIDERATO CHE
· la sentenza alquanto surreale emessa dalla Corte di Strasburgo ha suscitato immediatamente diverse prese di posizione di molti comuni cittadini ancor prima delle prese di posizione politiche;
· anche esponenti di altre confessioni non si sono opposti alla presenza del crocifisso sia nelle scuole sia nei luoghi pubblici.
IL CONSIGLIO COMUNALE
facendosi interprete dei sentimenti dei cittadini vercellesi reputa , sbagliata la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo e , auspicandone la riforma:
· esprime il proprio orientamento che la presenza del crocifisso venga mantenuta nelle aule delle scuole cittadine;
· invita gli organismi dirigenti delle stesse a valorizzarne il significato di fratellanza universale.
Filippo CAMPISI - Adriana SALA BREDDO
Gabriele BAGNASCO - Egidio ARCHERO
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