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«Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo giocare da Pilato, lavarci le mani. Dobbiamo immischiarci nella politica, perché la politica è una delle forme più alta della carità perché cerca il bene comune»
Papa Francesco - Roma, 7 giugno 2013




MANCANO 5 MILIONI, L'EDISU PUNTA SUI RISPARMI


Se non si troveranno 5 milioni, nel 2011 le borse di studio saranno dimezzate: questa la brutta notizia. Quella positiva, da suffragare con i fatti, è che sembrano esserci i margini per rientrare. Dopo mesi di polemiche, l’Edisu ha presentato il bilancio preventivo 2011: bilancio tecnico, condizionato da quello regionale ancora in itinere. Lo ha illustrato Umberto Trabucco, presidente di Edisu Piemonte, con il Rettore dell’Università Pelizzetti.
Si parte da un dato: nel 2010 Edisu ha potuto contare su un budget complessivo di 71,4 milioni. Il taglio di risorse regionali operato dalla giunta Bresso - «da 25 a 17 milioni», ha ricordato Trabucco - è stato compensato grazie a un robusto avanzo di amministrazione pari a 13 milioni. Il bilancio 2011 - dov’è iscritta la prima rata delle borse di studio per l’anno accademico 2011-2012 e il saldo di quelle in corso - chiude a 52,1 milioni: comprensivi dei 18 milioni messi dalla Regione e di un avanzo che si è ridotto a 3. A pesare, tra il prima e il dopo, è essenzialmente la riduzione dei trasferimenti statali. Da qui l’importanza di racimolare ulteriori 5 milioni per coprire il servizio. Diciamo subito che l’ipotesi di vincolare le borse di studio alla residenza degli studenti è finita nel dimenticatoio. Non potrebbe essere altrimenti se è vero che, com’è stato ricordato ieri, meno del 17% degli universitari arrivano da altre regioni. Molti di più i piemontesi che vanno a studiare altrove. Fatti due calcoli, il Piemonte avrebbe tutto da perdere. In compenso, si chiederà al Ministero di ridistribuire le risorse del fondo nazionale in base alla percentuale effettiva di studenti iscritta nella nostra regione.
Su come trovare i 5 milioni i vertici di Edisu hanno le idee chiare, complici le rassicurazioni della Regione. Ieri l’assessore Elena Maccanti ha ribadito la volontà di garantire le borse: se sarà il caso, integrando le risorse. Anche così, tanto la Regione quanto Trabucco sono convinti di poter centrare il risultato a prescindere. Sulla base di queste promesse, cinque membri del cda si sono astenuti sul bilancio 2011 in attesa di vedere le carte.
Le leve sulle quali si agirà sono complementari. La meno popolare è l’adeguamento della tassa regionale universitaria all’indice Istat: circa 15 euro a studente. Un gettito importante, dato l’aumento delle immatricolazioni all’Università. Fondamentale il coinvolgimento delle fondazioni bancarie nel finanziamento delle borse. Prevista una commissione per rivedere i criteri di accesso sulla base del merito oltre che del reddito: la scadenza sarà entro l’estate, quando verrà indetto il bando per assegnare le borse del prossimo anno accademico. Anche in questo caso si parte da un dato: il 30% di quanti ottengono la borsa di studio il primo anno non raggiungono i meriti per mantenerla anche il secondo.
Alla voce «riordino» rimanda una serie di azioni complementari. Chiusura delle sedi più piccole, talora decentrate, e accorpamento dei posti-letto. Idem per le mense. La razionalizzazione non risparmierà i costi delle utenze (oggi pesano per 2 milioni l’anno) e quelli della manutenzione delle sedi, mettendo le imprese in concorrenza. «Gli stanziamenti della Regione, inferiori a quelli del 2009, e i tagli decisi dal Governo, mettono a rischio le borse di studio per gli studenti», commenta Gianna Pentenero, consigliere regionale Pd. Si vedrà. Abbattere le spese mantenendo inalterati i servizi: la partita è aperta.
ANDREA CIATTAGLIA, ALESSANDRO MONDO
da "LA STAMPA"
Torino, 28 dicembre 2010

GOVERNO: P.SORGE, SIAMO DI FRONTE A CEDIMENTO STRUTTURALE DELLA POLITICA


(ASCA) Roma, 23 dic - ''Siamo di fronte a un cedimento strutturale del sistema politico, come dimostra il fatto che gli ultimi Governi non reggono piu' di un biennio. E' stato cosi' con il precedente Governo di centro-sinistra di Prodi, ed ora il caso si ripete con il centro-destra di Silvio Berlusconi, nonostante la schiacciante maggioranza di cui ha potuto disporre in Parlamento''.
Lo afferma il gesuita padre Bartolomeo Sorge, direttore emerito della rivista dei gesuiti di Milano ''Aggiornamenti Sociali''.
Il giudizio e' ulteriormente approfondito da p.Sorge che intervistato da 'Famiglia Cristiana' spiega che ''per quanto riguarda il centro-destra, la palese carenza di senso delle istituzioni democratiche dello Stato del Presidente Berlusconi e soprattutto i suoi comportamenti libertini, hanno tolto al leader non solo dignita' e credibilita' morale, ma hanno bloccato il Paese sul pettegolezzo. Cio', unito al fatto che il Parlamento e' spesso bloccato dalle leggi ad personam per fronteggiare i guai giudiziari del Premier, ha prodotto la paralisi attuale del Governo, che ha finito con il relegare in secondo piano la grave crisi del Paese''.
Anche p.Sorge individua nelle legge elettorale uno dei motivi di degrado del sistema politico: ''Mentre ci sforziamo di restituire un'anima ideale ed etica alla politica, e' assolutamente necessario cambiare la legge elettorale vigente, affinche' si affermino e crescano i nuovi equilibri politici, che gia' stanno emergendo dopo la morte clinica del berlusconismo. In particolare e' necessario seguire con attenzione la formazione di quello che impropriamente viene chiamato il 'terzo polo'. Se fondato su una visione alta di politica esso puo' avere futuro''.
Ma p. Sorge non risparmia critiche anche alla gerarchia ecclesiastica per un atteggiamento troppo ''diplomatico'' che puo' mettere in ombra l'atteggiamento evangelico. ''Capisco -afferma- che sul piano pastorale vi possa essere la giusta preoccupazione di mantenere salde alcune posizioni, pero', anche la strenua difesa dei valori e dei principi cosiddetti ''non negoziabili'' perde credibilita', se poi si indulge facilmente di fronte a evidenti trasgressioni dell'etica pubblica, a comportamenti moralmente inaccettabili dei cittadini e degli uomini politici, cercando magari di sminuirli o di 'contestualizzarli', come oggi si dice.
Cosi' facendo, si favoriscono sia il dubbio sulla sincerita' dei pastori, sia la diffusione di una mentalita' in aperto contrasto con lo spirito del Vangelo''.

I MIGLIORI AUGURI

PER UN NATALE SERENO

ED UN NUOVO ANNO RICCO DI FELICITA' !

I TRENI SONO QUASI SEMPRE IN ORARIO


I treni sono quasi sempre in orario, parola di Trenitalia. Ecco la conferma di oggi: Regionale 4140 Novara Torino delle 05:32 / 07:20 arrivato con 57’ Regionale 24812 Aosta Torino delle 05:25 / 07:35 arrivato con 58’ Regionale 10170 Savona Torino delle 05:15 / 07:35 arrivato con 26’ Regionale 2880 Voghera Torino delle 06:08 / 07:50 arrivato con 22’ Regionale 10015 Susa Torino delle 06:52 / 07:55 arrivato con 14’ Regionale 10210 Cuneo Torino delle 06:45 / 07:55 arrivato con 13’ Regionale 10259 Alba Torino delle 06:45 / 08:00 arrivato con 45’ Regionale Veloce 2004 Milano Torino delle 06:00 / 08:00 arrivato con 36’ Regionale 10124 Novara Torino delle 06:17 / 08:05 arrivato con 36’ Regionale 2158 Genova Torino delle 05:31 / 08:10 arrivato con 10’ Regionale 24814 Aosta Torino delle 06:25 / 08:35 arrivato con 11’ Regionale 10440 Aqcqui Torino delle 06:55 / 08:30 arrivato con 25’ Regionale 2062 Bologna Torino 10’ Regionale Veloce 2009 Torino Milano delle 08:50 partito con 12’ Regionale 10145 Torino Pinerolo delle 08:50 / 09:38 partito con 16’ Regionale 10084 Novara Torino delle 07:22 / 08:50 arrivato con 12’ Regionale 4328 Pinerolo Torino delle 07:54 / 08:45 arrivato con 18’ Regionale 10214 Cuneo Torino delle 07:25 / 08:35 arrivato con 14’ ES* 9707 Torino Milano 06:05 / 07:50 arrivato con 19’ Regionale Veloce 2003 Torino Milano 05:50 / 07:45 Partito con 11’ di ritardo è arrivato con 53’ il capo treno non si è fatto vedere dicono alcuni pendolari incazzati perché volevano sapere le motivazioni Regionale Veloce 2005 delle 06:50 / 08:45 Torino Milano arrivato con 12’ Regionale 2004 Milano Torino 06:00 / 08:00 arrivato con 37’ Regionale 10173 Torino Ventimiglia delle 08:00 partito con 22’ di ritardo Regionale 2008 Milano Torino 08:15 / 10:10 partito con 43’ Regionale Veloce 2035 Torino Lingotto Milano via Vercelli - Novara partito con 7’ di ritardo arrivato a Vercelli e Novara con 21’.
Comitato Spontaneo Pendolari Torino Milano
Torino, 16 dicembre 2010

BINARIO MORTO


di Fiorenzo PANERO


Ritengo che questo articolo descriva molto bene la situazione attuale dei pendolari ed induce a delle opportune riflessioni.
Adriana SALA BREDDO

14 dic. 2010 - CONTRATTO PONTE TRA REGIONE E TRENITALIA
Cota caccia 240 milioni di euro e noi pendolari da luglio pagheremo di più. Adesso smettiamola di lamentarci: la Regione versa a Trenitalia 240 milioni di soldi nostri e l’ingegner Moretti promette il rifacimento degli interni di 254 carrozze. Però a luglio scatterà un piccolo aumento per tutti i pendolari dell’Ovest del Nord-Ovest, cioè noi. Non si è parlato di freddo pungente nelle carrozze prive di riscaldamento, di porte che non si aprono o che rimangono perennemente guaste, di toilette intasate e puzzolenti, di ritardi sempre più consistenti. No, in questo contratto-ponte, si pensa al futuro, un futuro che arriva al 2017.
Ma saranno solo 40 le nostre carrozze che vedranno il restyling entro la fine del prossimo anno. Le altre? Nel 2013. La Regione ha anche confermato la volontà di bandire una nuova gara il prossimo anno, gara che dovrebbe riguardare tutta la rete ferroviaria del Piemonte.
E adesso pendolari di Binario Morto che ne dite?

PUBBLICAZIONE DEI DATI DELLE EMISSIONI DELL'INCENERITORE


Finalmente si è giunti ad un passo dalla pubblicazione dei dati in continuo delle emissioni del vetusto impianto di incenerimento posto alle porte della città. Infatti nella risposta del Sindaco alla mia interrogazione si legge:
In merito alle valutazioni conclusive dell’Amministrazione comunale circa la pubblicazione dei dati delle emissioni in continuo dell’inceneritore di Strada per Asigliano, al fine di creare una sezione specifica sul sito internet del Comune, è stata predisposta la richiesta alla Provincia di Vercelli per accedere al Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME), sistema attualmente consultabile da Arpa Piemonte e dalla Provincia di Vercelli.”
Ho prestato sempre molta attenzione all'inceneritore cittadino, dedicandovi varie interrogazioni, la maggior parte delle quali si soffermavano proprio in particolare sul problema della monitorizzazione delle emissioni.
Come i cittadini di altre città sia italiane, sia europee, possono comodamente visionare i dati dei loro impianti in tempo reale tramite internet, credo che anche i vercellesi ne abbiano tutto il diritto, visto anche la vetustà dell'impianto, le cui prime due linee entrarono in funzione nel lontano 1977.
Penso che le nuove tecnologie come internet siano uno dei mezzi che la politica deve utilizzare per recuperare quella distanza che la separa sempre più dai cittadini. E la pubblicazione dei dati delle emissioni dell’inceneritore, come quelle dei dati sull’elettromagnetismo, vanno sicuramente in questa direzione.
Mi auguro ora che la Provincia autorizzi al più presto l’accesso ai dati del Sistema SME e che questi, quanto prima, siano online sul sito del Comune a disposizione di tutti i cittadini.
Ringrazio pubblicamente tutti i cittadini che hanno appoggiato questa mia azione politica, sottoscrivendo una petizione, e assicuro loro il mio impegno sino alla definitiva pubblicazione dei dati.

Adriana SALA BREDDO
Vercelli, 01 dicembre 2010

OGGETTO INTERROGAZIONE: Pubblicazione dei dati delle emissioni del vetusto inceneritore di Vercelli.
PREMESSO CHE
l’inceneritore di Vercelli, situato in prossimità dell’abitato cittadino, è ormai in esercizio da più di 30 anni, almeno per quanto riguarda le prime due linee entrate in funzione nel lontano 1977.
VISTO CHE
nel corso della riunione del tavolo tecnico per la bonifica/messa in sicurezza dell’inceneritore, tenutasi il 22 luglio 2010, il rappresentante di Atena Patrimonio ha affermato che non vi è affatto un’obsolescenza dell’impianto e che pertanto la sua funzionalità è da prevedersi anche oltre la data del 31 dicembre 2012 come riportato da fonti giornalistiche.
CONSIDERATO CHE
• l’inceneritore di Vercelli è dotato di un Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) che misura e registra in continuo la concentrazione di diversi parametri (Risp. Interrogazione del 7.12.2009 prot. 50937);
• il sistema SME è operativo dal secondo semestre 2002 per effetto della deliberazione della Giunta Provinciale n. 17695 del 4 maggio 1999 (Risp. Interrogazione del 17.02.2010 prot. 5912);
• i dati delle emissioni di altri inceneritori sono stati resi pubblici da anni su siti internet come ad esempio a partire dal 2002 le emissione dell’impianto di Pietrasanta (LU) gestito proprio da Veolia S.p.A, la medesima società che gestisce quello di Vercelli;
• l’Amministrazione comunale in data 7 dicembre 2009 affermava che avrebbe valutato prossimamente di pubblicare sul proprio sito i dati in oggetto (Risp. Interrogazione prot. 50937);
• in data 2 febbraio 2010 a seguito della possibilità espressa dall’Amministrazione era stata inoltre depositata una raccolta di firme in cui i firmatari chiedevano che i dati delle emissioni dell’impianto di Vercelli venissero resi anch’essi pubblici sul sito internet del comune.
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
relativamente alla pubblicazione dei dati delle emissioni in continuo dell’inceneritore di Strada per Asigliano, quali sono le valutazioni conclusive dell’Amministrazione comunale di Vercelli.
Adriana SALA BREDDO

LA GIUNTA COTA GUIDA IL TRASPORTO FERROVIARIO SU UN BINARIO MORTO


Con la scelta di cancellare le gare indette dalla Giunta Bresso, il governo regionale del Piemonte si piega, di fatto, al diktat del monopolista Trenitalia, e fa compiere a tutto il sistema e alle sue prospettive di ammodernamento un salto all’indietro di oltre un anno. Un anno perso a demolire la concorrenza, senza peraltro avere neppure concluso un nuovo contratto con l’attuale gestore.
A questa scelta miope e dannosa per i pendolari, si aggiungono le dichiarazioni del Presidente Cota, che anche in questo caso dimostra una conoscenza assai superficiale degli argomenti di cui parla. Il programma di gare per lotti, varato dalla precedente amministrazione, prevedeva infatti la progressiva messa a gara di tutto il servizio ferroviario regionale. Il primo lotto bandito (e ora annullato da Cota) non riguardava solo la Torino-Milano, ma anche i due interi bacini del nord-est (Vercelli, Biella, Novara, Vco) e del sud-est (Asti e Alessandria), mentre era previsto entro il 2010 l’avvio della gara per il bacino del sud-ovest (Cuneo). L’unico bacino su cui ancora non era stata stabilita la data di messa a gara era quello relativo al lotto metropolitano. Per una ragione molto semplice: era impossibile definire, anche a causa della latitanza del Governo sui finanziamenti promessi per la realizzazione del servizio ferroviario metropolitano, la consistenza esatta dei servizi da mettere a gara per un arco di tempo assai lungo (dodici anni).
Inoltre, nel bando di gara già pubblicato, era previsto l’obbligo per i concorrenti interessati alla linea Torino-Milano di presentare un’offerta valida anche per almeno uno dei due lotti bacinali; e insieme a ciò un meccanismo di contribuzione pubblica che, in pratica, quasi azzerava l’intervento della Regione sulla To-Mi, concentrando risorse assai più consistenti sui bacini meno attrattivi. Insomma, un meccanismo molto ben equilibrato e giudicato assai efficace da illustri esperti di economia dei trasporti, quali il professor Marco Ponti.
Ed è quantomeno sbalorditivo che Cota, nel presentare le ragioni della sua scelta, manifesti una così scarsa conoscenza dell’argomento. Più informata e puntuale, invece, la posizione dell’Assessore Bonino, che ha pubblicamente ammesso le difficoltà insorte, per la mancata concessione da parte di Fs delle aree di deposito e manutenzione. Spia evidente di un atteggiamento ostruzionistico del monopolista, che alla fine ha avuto la meglio.
Una scelta a danno degli utenti, ammantata di promesse che, puntualmente, non saranno mantenute (basta vedere le condizioni penose del servizio nelle Regioni che hanno sottoscritto più di un anno fa gli accordi con Trenitalia). E indorata da qualche pillolina, quale l’annunciato ripristino della carta “tutto treno”, che consentirà di ai pendolari di viaggiare su Eurostarcity e Intercity ormai quasi inesistenti.
E a danno degli stessi ferrovieri occupati nel trasporto regionale, imprigionati in un meccanismo che, dietro l’apparente tutela di qualche beneficio consolidato, saranno i primi a pagare la progressiva dequalificazione del servizio nel quale sono impegnati.
Daniele BORIOLI
Resp. Dipartimento Infrastrutture e Territorio PD Piemonte
Torino, 01 dicembre 2010