Alla prossima riunione del costituendo Osservatorio sul trasporto pubblico locale del Piemonte non saranno purtroppo presenti i Comitati dei Pendolari di Vercelli, della tratta Vercelli-Casale e quelli della Torino-Milano, in quanto tali comitati spontanei e i loro rappresentanti, non potranno farne parte, perchè non legalmente costituiti e quindi non riconosciuti dalla nuova Giunta regionale.
Nel nuovo Osservatorio faranno giustamente parte vari soggetti, come i gestori del servizio, ossia RFI e Trenitalia, le associazioni dei consumatori e dei disabili e le realtà territoriali, rappresentate dagli Assessori provinciali. Inoltre saranno inclusi anche i sindacati e, per affrontare i problemi legati alla sicurezza, la Prefettura e la Polfer.
In questo modo si corre però il rischio che non siano presenti i pendolari, proprio coloro che tutti i giorni utilizzano i treni per lavoro o studio e vivono sulla loro pelle le tante difficoltà, dai ritardi alla sporcizia, che denunciano da anni.Infatti i vari comitati spontanei della zona, che sono nati negli anni passati, non si sono mai costituiti in associazioni anche per questioni di costi. I vari aderenti ai comitati pagano già l'abbonamento ferroviario, che grava sui loro bilanci.
Mi auguro che l'Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte riveda questa sua decisione, che rischia di privare l'Osservatorio delle voce più importante, quella dei diretti interessati: i pendolari. Occorre trovare una soluzione che, nel rispetto delle regole, coinvolga i vari comitati dei pendolari. Sarebbe un peccato che Vercelli perdesse l'opportunità di fare per lo meno sentire i molteplici disagi e problemi che vivono questi nostri concittadini.
Adriana SALA BREDDO
Vercelli, 23 settembre 2010