LA PARAFARMACIA COMUNALE DI VERCELLI
Il prossimo 30 giugno chiuderà i battenti la Parafarmacia comunale, la cui gestione è sempre stata in perdita. In un periodo molto critico dal punto di vista delle risorse che il Comune ha a disposizione, è triste vedere che un’attività di una sua azienda speciale sia sempre stata in perdita sottraendo anziché fornire risorse per i cittadini.
Ritengo necessario fare pertanto un’ulteriore riflessione sulla parafarmacia sperando che certe scelte sbagliate e certi errori non si ripetano in futuro per il bene dei cittadini.
Non voglio soffermarmi sulle scelte tecnico-amministrative, che avevo già avuto modo di criticare tempo addietro proprio in quest’aula.
Certamente la scelta dell’ubicazione della parafarmacia in una zona dove nel raggio di circa 300 metri si trovano 7 delle 11 farmacie private cittadine che vendono sia il farmaco sia il parafarmaco ha sicuramente avuto una sua parte nell’andamento negativo di questo ramo d’azienda. Come anche l’aver visionato un solo negozio che per altro necessitava di sensibili investimenti per i lavori di ristrutturazione. Inoltre ricordo che l’affitto annuo di questo locale risultava essere di 26.400 euro mentre per tre delle quatto farmacie comunali le spese di locazione annue totali ammontano a 43.322 euro.
Mi voglio invece soffermare su quello che credo sia stato l’errore principale cioè sul presupposto politico, come è scritto nei bilanci, che la parafarmacia era stata aperta nell’ipotesi di una ulteriore liberalizzazione che avrebbe dovuto prevedere l’autorizzazione della vendita dei medicinali di fascia C o la modifica del numero delle farmacie.
Quindi questa operazione è stata realizzata su una ipotesi. Ben si sa che le leggi entrano in Parlamento in un modo ed il più delle volte non vi escono o se vi escono ne risultano completamente stravolte o modificate.
Voglio ricordare altresì che vi erano stati dei chiari segnali politici sulla questione non favorevoli ad ulteriori liberalizzazioni.
L’allora presidente nazionale storico, che ha retto per 24 anni la potente associazione dei titolari di farmacia, nonché parlamentare ed esponente politico del centrodestra, secondo quanto riportavano le agenzie di stampa, affermava che le liberalizzazioni non sempre erano una formula magica e su questo argomento doveva riflettere chi reclamava ulteriori liberalizzazioni nella vendita dei farmaci.
Il suo successore, ovviamente anch'egli non favorevole ad ulteriori liberalizzazioni ed anch’egli impegnato in politica nel centrodestra ed anche molto ascoltato dai massimi vertici. A tal riguardo il Corriere della Sera riportava in un articolo : «Con Silvio Berlusconi ho un rapporto diretto, ci sentiamo al telefono».
Il vicepresidente nazionale della stessa associazione, pure lui parlamentare del centrodestra, è stato addirittura al centro di una richiesta di sostituzione, inviata al Capo dello Stato, poichè era relatore del DDL sul riordino del sistema farmaceutico, da parte del presidente del forum nazionale delle parafarmacie, per chiari motivi di conflitto di interessi.
In questi anni passati i segnali dell’alto rischio dell’operazione parafarmacia comunale basata sui presupposti citati nei bilanci c’erano e dovevano essere conosciuti e tenuti in considerazione dal C.d.A dell’Azienda Farmaceutica Municipalizzata.
Quando non vi sono certezze, simili operazioni andebbero lasciate ai privati che rischiano il loro capitale e che allontanano il management che ha avallato le operazioni fallimentari. Qui purtroppo a pagare sono solo i cittadini vercellesi. Mi auguro che in futuro operazioni del genere non si ripetano più.
Adriana SALA BREDDO
Vercelli, 25 maggio 2011
STORIA DELLA PARAFARMACIA COMUNALE DI VERCELLI
Nell’ottobre 2007 l’Azienda Farmaceutica Municipalizzata decise di aprire una parafarmacia in Piazza di Città, 6 con una spesa di euro 119.772 dovuti agli arredi ed ai lavori di ristrutturazione dei locali.
Per la ricerca dei locali era stato visionato un solo negozio il cui affitto annuo risultava di 26.400 euro mentre per tre farmacie comunali, precisamente la 1, 2 e 3, le spese di locazione annue totali ammontavano a 43.322 euro.
Nel 2008 la Parafarmacia comunale presentava un fatturato di 269.078 euro ed otteneva un risultato negativo di euro 45.174.
Nel 2009 il fatturato calava a 230.559 euro con una perdita di profitto da vendita che saliva a circa 58.000 euro, nonostante il personale fosse stato razionalizzato.
Già nel febbraio 2009, dopo appena 17 mesi dall’apertura, l’A.F.M., visti i risultati negativi, riteneva di avviare le pratiche per la vendita della parafarmacia di Piazza di Città.
L’A.F.M. deliberava in data 19 febbraio 2010 la vendita della Parafarmacia comunale.
La Giunta comunale formulava la proposta di deliberazione n.155 del 29 aprile 2010 in merito alla vendita della Parafarmacia comunale.
In data 09.06.2010 il Consiglio comunale deliberava “Gli indirizzi in merito alla vendita dell’attività di parafarmacia comunale dell’azienda farmaceutica municipalizzata azienda speciale del comune di Vercelli”.
Il giorno 17 settembre 2010 era stata indetta un’asta pubblica per la cessione della Parafarmacia comunale di Vercelli, con base d’asta la cifra di 155.659,00 euro, asta andata deserta.
Il giorno 26 ottobre 2010 era stato indetto un secondo esperimento per la cessione della Parafarmacia comunale tramite un’asta pubblica con base d’asta la cifra di 140.093,10 euro, asta andata anch’essa deserta.
Il giorno 26 novembre 2010 era stato indetto un terzo esperimento per la cessione della parafarmacia comunale tramite un’asta pubblica con basa d’asta la cifra di 126.083,79 euro, asta andata nuovamente deserta.
L’A.F.M. in data 29 novembre 2010, visto l’esito delle precedenti aste, decideva di vendere a trattativa privata il ramo d’azienda di proprietà denominato Parafarmacia comunale.
La Parafarmacia comunale registrava nel 2010 una perdita di gestione di euro 94.133, risultato che conferma il trend negativo del passato.
Essendo tutte le procedure andate deserte, negli ultimi giorni del 2010 l’A.F.M. disdettava la locazione della parafarmacia con effetto dal giorno 30 giugno 2011 e la cessazione alleggerirà infine il bilancio dell’A.F.M. da una gestione che è sempre stata in perdita.