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«Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo giocare da Pilato, lavarci le mani. Dobbiamo immischiarci nella politica, perché la politica è una delle forme più alta della carità perché cerca il bene comune»
Papa Francesco - Roma, 7 giugno 2013




INTERVENTO IN AULA



LA PARAFARMACIA COMUNALE DI VERCELLI




Il prossimo 30 giugno chiuderà i battenti la Parafarmacia comunale, la cui gestione è sempre stata in perdita. In un periodo molto critico dal punto di vista delle risorse che il Comune ha a disposizione, è triste vedere che un’attività di una sua azienda speciale sia sempre stata in perdita sottraendo anziché fornire risorse per i cittadini.
Ritengo necessario fare pertanto un’ulteriore riflessione sulla parafarmacia sperando che certe scelte sbagliate e certi errori non si ripetano in futuro per il bene dei cittadini.
Non voglio soffermarmi sulle scelte tecnico-amministrative, che avevo già avuto modo di criticare tempo addietro proprio in quest’aula.
Certamente la scelta dell’ubicazione della parafarmacia in una zona dove nel raggio di circa 300 metri si trovano 7 delle 11 farmacie private cittadine che vendono sia il farmaco sia il parafarmaco ha sicuramente avuto una sua parte nell’andamento negativo di questo ramo d’azienda. Come anche l’aver visionato un solo negozio che per altro necessitava di sensibili investimenti per i lavori di ristrutturazione. Inoltre ricordo che l’affitto annuo di questo locale risultava essere di 26.400 euro mentre per tre delle quatto farmacie comunali le spese di locazione annue totali ammontano a 43.322 euro.
Mi voglio invece soffermare su quello che credo sia stato l’errore principale cioè sul presupposto politico, come è scritto nei bilanci, che la parafarmacia era stata aperta nell’ipotesi di una ulteriore liberalizzazione che avrebbe dovuto prevedere l’autorizzazione della vendita dei medicinali di fascia C o la modifica del numero delle farmacie.
Quindi questa operazione è stata realizzata su una ipotesi. Ben si sa che le leggi entrano in Parlamento in un modo ed il più delle volte non vi escono o se vi escono ne risultano completamente stravolte o modificate.
Voglio ricordare altresì che vi erano stati dei chiari segnali politici sulla questione non favorevoli ad ulteriori liberalizzazioni.
L’allora presidente nazionale storico, che ha retto per 24 anni la potente associazione dei titolari di farmacia, nonché parlamentare ed esponente politico del centrodestra, secondo quanto riportavano le agenzie di stampa, affermava che le liberalizzazioni non sempre erano una formula magica e su questo argomento doveva riflettere chi reclamava ulteriori liberalizzazioni nella vendita dei farmaci.
Il suo successore, ovviamente anch'egli non favorevole ad ulteriori liberalizzazioni ed anch’egli impegnato in politica nel centrodestra ed anche molto ascoltato dai massimi vertici. A tal riguardo il Corriere della Sera riportava in un articolo : «Con Silvio Berlusconi ho un rapporto diretto, ci sentiamo al telefono».
Il vicepresidente nazionale della stessa associazione, pure lui parlamentare del centrodestra, è stato addirittura al centro di una richiesta di sostituzione, inviata al Capo dello Stato, poichè era relatore del DDL sul riordino del sistema farmaceutico, da parte del presidente del forum nazionale delle parafarmacie, per chiari motivi di conflitto di interessi.
In questi anni passati i segnali dell’alto rischio dell’operazione parafarmacia comunale basata sui presupposti citati nei bilanci c’erano e dovevano essere conosciuti e tenuti in considerazione dal C.d.A dell’Azienda Farmaceutica Municipalizzata.
Quando non vi sono certezze, simili operazioni andebbero lasciate ai privati che rischiano il loro capitale e che allontanano il management che ha avallato le operazioni fallimentari. Qui purtroppo a pagare sono solo i cittadini vercellesi. Mi auguro che in futuro operazioni del genere non si ripetano più.
Adriana SALA BREDDO
Vercelli, 25 maggio 2011

STORIA DELLA PARAFARMACIA COMUNALE DI VERCELLI
Nell’ottobre 2007 l’Azienda Farmaceutica Municipalizzata decise di aprire una parafarmacia in Piazza di Città, 6 con una spesa di euro 119.772 dovuti agli arredi ed ai lavori di ristrutturazione dei locali.
Per la ricerca dei locali era stato visionato un solo negozio il cui affitto annuo risultava di 26.400 euro mentre per tre farmacie comunali, precisamente la 1, 2 e 3, le spese di locazione annue totali ammontavano a 43.322 euro.
Nel 2008 la Parafarmacia comunale presentava un fatturato di 269.078 euro ed otteneva un risultato negativo di euro 45.174.
Nel 2009 il fatturato calava a 230.559 euro con una perdita di profitto da vendita che saliva a circa 58.000 euro, nonostante il personale fosse stato razionalizzato.
Già nel febbraio 2009, dopo appena 17 mesi dall’apertura, l’A.F.M., visti i risultati negativi, riteneva di avviare le pratiche per la vendita della parafarmacia di Piazza di Città.
L’A.F.M. deliberava in data 19 febbraio 2010 la vendita della Parafarmacia comunale.
La Giunta comunale formulava la proposta di deliberazione n.155 del 29 aprile 2010 in merito alla vendita della Parafarmacia comunale.
In data 09.06.2010 il Consiglio comunale deliberava “Gli indirizzi in merito alla vendita dell’attività di parafarmacia comunale dell’azienda farmaceutica municipalizzata azienda speciale del comune di Vercelli”.
Il giorno 17 settembre 2010 era stata indetta un’asta pubblica per la cessione della Parafarmacia comunale di Vercelli, con base d’asta la cifra di 155.659,00 euro, asta andata deserta.
Il giorno 26 ottobre 2010 era stato indetto un secondo esperimento per la cessione della Parafarmacia comunale tramite un’asta pubblica con base d’asta la cifra di 140.093,10 euro, asta andata anch’essa deserta.
Il giorno 26 novembre 2010 era stato indetto un terzo esperimento per la cessione della parafarmacia comunale tramite un’asta pubblica con basa d’asta la cifra di 126.083,79 euro, asta andata nuovamente deserta.
L’A.F.M. in data 29 novembre 2010, visto l’esito delle precedenti aste, decideva di vendere a trattativa privata il ramo d’azienda di proprietà denominato Parafarmacia comunale.
La Parafarmacia comunale registrava nel 2010 una perdita di gestione di euro 94.133, risultato che conferma il trend negativo del passato.
Essendo tutte le procedure andate deserte, negli ultimi giorni del 2010 l’A.F.M. disdettava la locazione della parafarmacia con effetto dal giorno 30 giugno 2011 e la cessazione alleggerirà infine il bilancio dell’A.F.M. da una gestione che è sempre stata in perdita.

Quali politiche per la famiglia se alle donne si nega il diritto di mettere al mondo un figlio?


I dati divulgati in questi giorni dall’Istat, fotografano un Paese che si mantiene in piedi ma cammina barcollando, privo di stabilità economica e sociale.
Si parla tanto di politiche per la famiglia. Apprendiamo, poi, che ‘ben 800.000 donne, con l'arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perché licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere’. Il fenomeno colpisce soprattutto le nuove generazioni e si presenta particolarmente critico nel Mezzogiorno. Riguarda l'8,7% delle madri lavoratrici. Ad alcune di loro, addirittura, al momento dell’assunzione è stato proposto di firmare delle 'dimissioni in bianco'.
Quali politiche per la famiglia? Quali incentivi per le nascite? Quale attenzione per la vita?
Questi dati lasciano intendere esattamene il contrario.
Un Paese che non è capace di tutelare la famiglia, che è il nucleo embrionale della società in evoluzione, è un Paese che non potrà mai crescere, progredire, svilupparsi.
Il Governo guarda ai dati dell’Istat con la lente di ingrandimento, soffermando la propria attenzione sui dati che piacciono.
I dati vanno analizzati tutti, con obiettività e mente critica, andando oltre le cifre e le percentuali. Quelli che riguardano il lavoro femminile, non sono per niente edificanti: peggiora la qualità del lavoro; rimane la disparità salariale rispetto agli uomini; cresce il part- time involontario; si nega la possibilità di mettere al mondo un figlio.
E’ questo il risultato delle politiche per la famiglia, adottate dall’attuale Governo di Centrodestra?
Non serve sventolare bandiere ed affermare che per storia e tradizione determinati valori sono proprio di una parte politica.
Le politiche per la famiglia devono trovare concretezza ed attuazione nel quotidiano. Sono frutto di leggi chiare, per tutelare la cellule base della nostra società.
Al momento i dati fotografano un Paese, in cui le donne vengono messe dinanzi ad un bivio: lavoro o maternità.
Non accade così negli altri Paesi europei. E’ tempo di cambiare!
on. Gero Grassi
Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati

INTERROGAZIONE 52


Alcuni utilizzatori del parcheggio presso la Caserma Garrone mi hanno fatto notare che, soprattutto nei giorni di maggiore affluenza, quali quelli relativi ai mercati settimanali, in presenza di una segnaletica orizzontale molto usurata e impercettibile in alcuni punti, si potrebbe venire a creare una situazione di pericolo a causa di una circolazione confusa, lasciata alla discrezionalità degli utenti. Ho inoltrato pertanto un’interrogazione al Sindaco non solo per sapere quando verrà rifatta la segnaletica orizzontale, ma visto che questa tende ad usurarsi velocemente sia per l’elevato numero di auto transitanti, sia anche probabilmente per il tipo di fondo stradale, se è previsto un potenziamento della segnaletica verticale
Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 18.05.2011

OGGETTO INTERROGAZIONE: Stato della segnaletica stradale interna al parcheggio della Caserma Garrone.
La sottoscritta Adriana Sala Breddo, Consigliere comunale indipendente del Gruppo consiliare PD.
CONSIDERATO CHE
nel parcheggio della Caserma Garrone la segnaletica orizzontale appare in molti punti impercettibile e così si può venire a creare, soprattutto nei giorni di maggior affluenza, una situazione di pericolo a causa di una circolazione confusa, lasciata alla discrezionalità degli utenti.
VISTO CHE
la rapida usura in taluni punti potrebbe essere imputata non solo al notevole passaggio di auto, ma anche alla tipologia del manto stradale presente.
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
• se a breve sono previsti degli interventi per rendere maggiormente visibile la segnaletica orizzontale;
• se è ipotizzabile un potenziamento della segnaletica verticale, per ovviare anche alla rapida usura di quella orizzontale.
In attesa di una Sua risposta scritta entro i termini previsti dall’art. 43 del D. Lgs. del 18.08. 2000 n° 267, nel ringraziarLa anticipatamente, Le porgo distinti saluti.
Adriana SALA BREDDO

BALLOTTAGGIO


(ASCA) - Roma, 17 mag - Si va al ballottaggio a Vercelli per le elezioni provinciali: il candidato del centrodestra Carlo Riva Vercellotti (Pdl, Lega Nord, Partito dei Pensionati, La Destra e Fiamma Tricolore) ha infatti raggiunto il 49% dei voti contro il 32,95% del candidato del centrosinistra Luigi Bobba (Pd, Lista civica Vercelli, Pensionati e Invalidi, Moderati Orgoglio Piemonte).
Il candidato Carlo Rossi, sostenuto da Sel, Idv e Comunisti Italiani, si attesta al 8,95%, Francesco Radaelli (Fli, Api e Lega Lombardo Veneta) al 3,66% e il candidato dell'Udc, Luciano Gualdi, al 3,65%.

PERCHE' VERCELLI NON FINISCA SU UN BINARIO MORTO


Perchè Vercelli non finisca in futuro su un binario morto occorre che siano migliorati e sviluppati i collegamenti ferroviari da e per la nostra Città. Queste due Mozioni, riguardanti alcuni problemi contingenti, vanno proprio in questa direzione. I problemi toccati coinvolgono sicuramente in primo luogo i tanti pendolari vercellesi, ma nel contempo riguardano lo sviluppo futuro della Città e del suo territorio. L'obbiettivo finale è ottenerre un aumento quali-quantitativo del trasporto ferroviario vercellese: più collegamenti, più treni e migliori. Se ciò non avvenisse o addirittura venisse penalizzato il trasporto ferroviario vercellese non sarebbero solo i pendolari a subirne le conseguenze, ma tutta la Città. Oggi i collegammenti sono un asse indispensabile per lo sviluppo di un territorio, quindi le decisioni prese oggi avranno inevitabilmente una ricaduto sul nostro futuro.

Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 07.05.2011

I sottoscritti Consiglieri comunali propongono la seguente Mozione:
”Fondi per l’elettrificazione della linea ferroviaria Vercelli–Casale”
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VERCELLI
PREMESSO CHE
erano stati stanziati dalla Regione Piemonte, durante la precedente amministrazione, i finanziamenti per l’elettrificazione dei 19 km della linea Vercelli-Casale, riqualificando tale tratta che collega Casale via Vercelli con Torino e Milano, trasformandola in una metropolitana leggera.
CONSIDERATO CHE
• l’elettrificazione della linea permetterebbe di sfruttare meglio le sinergie tra le due città ed i loro territori;
• l’elettrificazione della tratta è fondamentale per costruire una relazione diretta tra i tre poli universitari di Vercelli, Alessandria e Novara, come auspicato recentemente dello stesso Rettore dell’Università del Piemonte Orientale;
• l’elettrificazione della Vercelli-Casale, migliorando l’offerta quali-quantitativa dei convogli, sarebbe in grado di generare una crescita della domanda da parte degli utenti;
• l’elettrificazione è indispensabile per aprire la possibilità ad un utilizzo della linea in funzione merci, favorendo l’insediamento di nuove realtà industriali.
VISTO CHE
attualmente i fondi risultano bloccati in Regione, secondo quanto riportato anche da organi di stampa, poichè R.F.I. starebbe facendo pressioni sull’attuale Amministrazione regionale per investire la cifra non più sulla Vercelli-Casale ma sulla linea Alba- Bra, adducendo il fatto che solamente di media 450 passeggeri al giorno utilizzano la tratta locale contro i 1600 della tratta cuneese.
FACENDOSI INTERPRETE DELLA VOLONTA’ DELLA CITTA’ DI VERCELLI
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

ad intervenire presso la Regione Piemonte affinchè i finanziamenti restino nella nostra Provincia per l’elettrificazione della linea Vercelli-Casale.
I Consiglieri
Adriana SALA BREDDO, Egidio ARCHERO, Gabriele BAGNASCO, Filippo CAMPISI, Michele CRESSANO, Maura FORTE, Gabriele MOLINARI, Manuela NASO,Carlo NULLI ROSSO, Maria Grazia RANGHINO.

Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 06.05.2011

I sottoscritti Consiglieri comunali propongono la seguente Mozione:
”Richiesta della fermata di Vercelli per i treni della Società Arenaways”
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VERCELLI
PREMESSO CHE
sono tanti i problemi che quotidianamente i pendolari devono affrontare. Da tempo ormai e più volte i Comitati di Pendolari hanno denunciato la grave situazione di disagio causata dai ritardi, dalla soppressione di alcuni convogli, dal sovraffollamento degli stessi, dalla scarsa pulizia, dalla mancanza di chiare e tempestive informazioni. Molti lavoratori e studenti, che usufruiscono della linea ferroviaria, a causa dei disservizi prima citati, sono incorsi ed incorrono in grossi problemi quali il ritardo sui posti di lavoro o la perdita delle lezioni.
Un miglioramento quali-quantitativo dei collegamenti con Torino e Milano non sarebbe solo utile ai pendolari, ma anche allo sviluppo della Città di Vercelli, bastri ricordare per esempio le parole proferite dal Rettore dell’Università del Piemonte Orientale solo pochi giorni orsono.
CONSIDERATO CHE
la Società ferroviaria Arenaways ( Licenza di Impresa Ferroviaria n° 47 Certificati di Sicurezza n° 28/2009, 50/2010, 62/2010) ha iniziato dal novembre 2010 le corse con propri treni nuovi sulla tratta Torino-Milano in open access, cioè senza contributi pubblici;
l’ U.R.S.F. (Ufficio Regolazioni dei Servizi Ferroviari ) ne ha impedito le fermate nelle stazioni non capoluogo di Regione, come Vercelli, motivando tale divieto con le alterazioni che comporterebbe all’equilibrio economico del contratto di servizio pubblico con Trenitalia;
pochi giorni orsono lo stesso ufficio ha riaperto la pratica relativa alla società Arenaways, per accertare se veramente la presenza di Arenaways sulla tratta TO-MI rompe “l’equilibrio economico “ di Trenitalia.
VISTO CHE
anche ad OBB Italia, società ferroviaria facente capo alle ferrovie austriache, veniva impedita dal medesimo ufficio la fermata nelle stazioni non capoluogo del Nord-Est, ma dopo le proteste delle Province autonome di Trento e Bolzano tale divieto veniva sospeso momentaneamente in attesa dei ricorsi ed i treni possono oggi fermarsi anche in stazioni di piccole città.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a farsi interprete presso la Regione Piemonte affinchè intervenga prontamente in modo tale che anche in Piemonte, venga revocato il divieto, permettendo a tutti coloro che utilizzano il treno una maggiore offerta di servizi e la possibilità di scelta tra diversi operatori.
I Consiglieri
Adriana SALA BREDDO, Egidio ARCHERO, Gabriele BAGNASCO, Filippo CAMPISI, Michele CRESSANO, Maura FORTE, Gabriele MOLINARI, Manuela NASO,Carlo NULLI ROSSO, Maria Grazia RANGHINO.