Da qualche tempo, come noto, un consistente gruppo di pendolari vercellesi e novaresi diretti a Torino, di cui facciamo parte, stanno attuando una forma di protesta nei confronti di Trenitalia che non permette, a differenza di quanto avviene in altre regioni, di usufruire dei servizi del treno Eurostar City in partenza da Novara alle 7.14 e da Vercelli alle 7.28, come invece era consentito fino a qualche mese fa. Quello che abbiamo chiesto con petizioni, reclami e modulistiche è semplicemente di pagare la carta di ammissione (del costo di 150 Euro all’anno) per accedere al treno sopra specificato.
Vogliamo far notare che tale treno viaggia da Milano a Torino, fermandosi anche a Novara e a Vercelli, con pochissimi passeggeri e il nostro utilizzo giornaliero dello stesso, oltre a migliorare le nostre quotidiane condizioni di viaggio, non comporterebbe per Trenitalia alcun aggravio né di materiale né di costi, anzi ci sarebbero più posti a sedere per chi viaggia con il treno regionale precedente.
Nonostante i numerosi solleciti la risposta di Trenitalia è stata, come sempre, nulla per cui abbiamo deciso di attuare una forma di protesta civile prendendo ugualmente il treno e spiegando le nostre ragioni al personale presente di giorno in giorno sui convogli.
Finora l’atteggiamento da parte di questi ultimi è stato disponibile e aperto al dialogo.
Oggi, però, i due controllori presenti hanno avuto un comportamento totalmente differente: non hanno dato risposte (come al solito) alle nostre domande, ci hanno chiesto i documenti e il risultato è stato che alcuni di noi hanno avuto un verbale sul treno, altri hanno pagato il supplemento a terra e altri ancora sono stati identificati dalla polizia chiamata dai due controllori perché si sono rifiutate di fornire le generalità. Il controllore più anziano di fronte alla richiesta di leggere il verbale che doveva essere firmato ha detto che non era necessario e che lui aveva altro da fare, mentre quello più giovane è stato velatamente minaccioso dicendo che ci assumeremo le conseguenze del nostro comportamento.
Il risultato alla fine è stato che le risposte non arrivano e in più siamo trattati come delinquenti, mentre Trenitalia continua con il suo solito atteggiamento provocatorio e arrogante.
Quello che chiediamo è un intervento di tutela da parte delle Istituzioni che ci rappresentano: troviamo assolutamente inaccettabile essere trattati in questo modo!
Abbiamo la sfortuna, come tanti altri vercellesi e novaresi, di doverci recare fuori città per lavorare e siamo obbligati a utilizzare i “servizi” di Trenitalia: pur cercando di far valere i nostri sacrosanti diritti di viaggiatori e clienti la nostra protesta è sempre stata civile ed educata per cui PRETENDIAMO rispetto e considerazione da quello che è un fornitore di servizi peraltro lautamente sovvenzionato dallo Stato ovvero da tutti noi.
Torino, 27 maggio 2010
Pier Giuseppe Raviglione-Marco Angeletti-Paola Sarasso-Margherita Ferraris-Flavio Arginati-Michele Battista-Viviana Triberio-Maddalena Varia-Luca Terlevich-Sara Pennetta-Ezio Marinane-Antonino Miloro-Antonella Marro