Il dibattito della partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese è un problema non nuovo, anzi ne discutevano già gli antichi Greci. Ci è sembrato importante oggi soffermarci su questo aspetto poiché di grande attualità, visti i molteplici e noti fatti che tendono ad allontanare sempre più i cittadini dalla vita politica.
Dobbiamo partire da un dato incontestabile, che è sotto gli occhi di tutti. Da molto tempo la politica italiana è gravemente inferma, né si vedono segni di miglioramento, anzi sembra anche che negli ultimi tempi tenda a peggiorare ulteriormente.
In questo modo si è diffusa e si sta sempre più diffondendo nel Paese, una cultura “anti-politica”, che si manifesta soprattutto nel disinteresse dei cittadini per la politica e la partecipazione alle cose pubbliche; ma bisogna fare attenzione, poiché così si minano le basi stesse della nostra democrazia!
Pertanto è diventato urgentissimo reagire a questo clima che avviluppa un po’ tutti e paralizza le migliori energie. Bisogna fare qualcosa per restituire un’anima alla politica, tornare a viverla come vocazione, come progetto ideale, come servizio, come ricerca leale del bene comune.
Da qui l’esigenza di atti di una politica nuova, che sappia coinvolgere i cittadini a partire proprio dalle città, per dare vita ad una dimensione progettuale “dal basso”. Abbiamo quindi focalizzato la nostra attenzione sul Comune.
Il Comune è l’ente più vicino ai cittadini, sia in senso fisico, sia in quanto percepito da essi come il più vicino ai propri problemi e bisogni. Il Comune è quindi, a nostro avviso, uno dei punti fondamentali per riavvicinare i cittadini alla vita politica.
In Italia vi sono più di ottomila Comuni, ovvero la più grande e diffusa “rete politica”. Proprio nei Comuni si parla il più semplice e comprensibile linguaggio politico. Ci si interessa infatti anche delle buche delle strade o di un lampione spento, ma come già diceva Don Sturzo “Aver cura delle piccole oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante è un buon metodo di politica”.
L’altro punto fondamentale è che nei Comuni vi sono migliaia di Amministratori, ovvero la più grande “rete di ascolto” delle esigenze dei cittadini. Ed affinchè quest’ascolto sia efficace, ci piace citare un pensiero del nostro Arcivescovo Padre Enrico, espresso durante un incontro con gli Amministratori alla vigilia della Pasqua di alcuni anni fa e riportato nel suo volume “Cinque pani per il bene della citta”. Padre Enrico scriveva: “un atteggiamento di ascolto della gente; quell’ascolto non enfatizzato nella stagione elettorale, ma quotidiano, che avvicina alla città, ai problemi reali”.
Occorre però aggiornare, sviluppare e migliorare queste due reti fondamentali per la partecipazione civica e per riavvicinare i cittadini alla politica. Tantissimi sono gli aspetti che si possono prendere in considerazione e meritano un approfondimento. Come laboratorio ci siamo soffermati su cinque punti:
Il Comune – E’ la casa di tutti i cittadini, è il primo luogo dove si incontra la politica in senso lato. Pertanto deve essere, oggi più che mai, una struttura efficiente e facilmente accessibile, sotto tutti i punti di vista. Il cittadino vi deve trovare un ambiente accogliente e chiaro nelle informazioni. Il Comune deve essere percepito come un luogo dove poter trovare aiuto, in nessun modo deve essere percepito come un ostacolo o, ancora peggio, un problema. Quanto più questi incontri saranno percepiti come positivi, tanto più vi sarà la possibilità di rivalutare la partecipazione civica. Possono venire in aiuto anche le moderne tecnologie per portare il Comune nelle case. Molti edifici sono vecchi ed occorre quindi intervenire sugli aspetti architettonici, così come sugli aspetti riguardante la comunicazione.
Trasparenza amministrativa – Oggi più che mai questa casa deve essere trasparente in tutte le sue stanze, da quelle della Giunta a quelle del Consiglio comunale, composto da maggioranza e minoranza, a rappresentare l’intera comunità e quindi ciascun cittadino. Occorre rilanciare il ruolo e l’immagine di quest’organo, permettendo, al tempo stesso, al cittadino di verificare l’impegno di chi ha eletto. Sicuramente internet potrebbe essere di molto aiuto, poichè permetterebbe la trasmissione delle sedute del Consiglio comunale, allargando in tal modo la base di chi lo vuole seguire. Sempre nell’ottica della massima trasparenza, l’utilizzo di internet, nel contempo, permetterebbe anche la pubblicazione degli emolumenti percepiti durante il mandato dai Consiglieri comunali e delle loro attività (Presenze, Interrogazioni, Mozioni e Ordini del Giorno in qualità di primi firmatari).
Costi della Politica Comunale - In questo particolare momento di grave e lunga crisi economica, è necessario ridurre e razionalizzare i costi senza indugio alcuno, anche a livello locale, come sta avvenendo per tutti gli altri settori economici. A questo proposito citiamo come esempio l’obbligo per i piccoli Comuni di svolgimento dei servizi pubblici in forma associativa a fronte di sempre minori risorse a disposizione (amministrazione, edilizia scolastica, trasporti pubblici, ecc.).Ma ancor più importante è che proprio nei Comuni si formano gli elementi della futura classe politica nazionale. Se già in questa sede si mettono in pratica la sobrietà e la passione per il servizio alla collettività, sarà più facile perseguirle anche in ruoli superiori. Diventa pertanto necessario stilare orivedere, su severe basi di sobrietà ed eticità, delle linee di “best practice” per l’attività degli Amministratori.
La Formazione - Oggi in tutte le categorie è sempre più importante la formazione continua per la dinamicità dei cambiamenti. A ciò non possono sottrarsi neppure coloro che vogliono vivere la politica come vocazione, come progetto ideale, come servizio, come ricerca leale del bene comune. Amministratori più preparati ed informati non possono che giovare ai cittadini e favorire la partecipazione alla vita politica.
Avvicinare i giovani alla vita politica - Per riavvicinare i cittadini alla vita politica-amministrativa è fondamentale l’esigenza di ripartire anzitutto dai giovani, attraverso un progetto di lungo respiro, che coinvolga gli alunni, dalle scuole elementari sino alle superiori.Prendendo spunto dalle iniziative già intraprese con successo nei passati anni in vari Comuni, ma in modo saltuario (Consiglio comunale dei ragazzi, Premio Consiglio comunale e visite al Comune...), si dovrebbe invece realizzare un serio percorso da costruire insieme alle scuole, che potrebbe essere coordinato dalla Presidenza del Consiglio comunale, al fine di favorire almeno tre incontri con il Comune, con varie modalità a seconda dell’età degli studenti: uno durante le ultime due classi delle elementari, uno durante le scuole medie e l’ultimo durante i primi due anni di superiori.
Relazione di Adriana e Ugo Breddo
Vercelli, 13 ottobre 2012