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«Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo giocare da Pilato, lavarci le mani. Dobbiamo immischiarci nella politica, perché la politica è una delle forme più alta della carità perché cerca il bene comune»
Papa Francesco - Roma, 7 giugno 2013




INTERVENTO IN AULA





L’Amministrazione comunale stessa ha ammesso che non si è ancora oggi in presenza di una chiara politica regionale circa la gestione dei rifiuti. E’ necessario però che il Comune prenda una propria posizione sul futuro del vetusto inceneritore, poiché è socio maggioritario di Atena Patrimonio e poi perché si trova sul suo territorio.
Pertanto invito ad alcune considerazioni che ritengo utili alle future, seppur tardive, decisioni sull’inceneritore. Si tratta infatti della scelta più delicata di questi ultimi anni, per gli aspetti ambientali, economici ed occupazionali che coinvolge. Scelta che doveva essere fatta già da tempo, in tutta serenità.
Sui giornali negli scorsi giorni, da più parti si è ventilato una possibile ristrutturazione del vetusto impianto attraverso un revamping, cioè un’operazione che sottopone a revisione e ristrutturazione gli impianti industriali allo scopo di allungarne la loro vita utile.
Il revamping ha un’indubbio vantaggio rispetto alla costruzione di un nuovo impianto: il costo, che risulterebbe decisamente inferiore.
Il revamping è un termine di origine inglese usato inizialmente in ambito ferroviario, per indicare interventi di ristrutturazione generale sul materiale rotabile come le carrozze passeggeri, con un interessamento di tutti gli impianti e con iCorsivonterventi strutturali atti a modificarne anche l'aspetto esteriore.
Ora voglio ricordare che molte di quelle carrozze, tutte a norma sottolineo, che transitano sulla Torino-Milano, in cui non si aprono i finestrini, non funzionano i bagni o l’aria condizionata o le porte non si aprono ed addirittura vengono sigillate, sono carrozze revampizzate
Pensiamo cosa potrebbe accadere negli anni ad un impianto di incenerimento revampizzato e quali i possibili rischi in fututo per i cittadini. Pertanto vi invito a riflettere attentamente su questo aspetto importante per la salute pubblica.
Adriana SALA BREDDO
Consiglio comunale del 26 ottobre 2011

CATTOLICI: IL PAESE HA BISOGNO DI NOI. NON POSSIAMO TIRARCI INDIETRO



(ASCA) - Roma, 25 ott - ''In questa stagione il silenzio e' peccato, la delega non e' piu' tollerabile per intero, il Paese ha bisogno di noi, ciascuno e' chiamato a offrire il contributo che puo' e sa dare. Siamo tra i soci fondatori del nostro Paese e non possiamo tirarci indietro''. Lo ha dichiarato il direttore di Tv2000, Dino Boffo, in un'intervista al 'Corriere della Sera' richiamando il seminario di Todi promosso dalle associazioni cattoliche.
''Nella societa' italiana - spiega Boffo - le aggregazioni si frantumano spesso. Nel caso di Todi e' avvenuto il contrario. Dopo un lungo cammino durato piu' di vent'anni l'associazionismo cattolico, nelle sue diverse declinazioni, mette da parte le divisioni formali e decide di confrontarsi e dialogare. Parlerei di un esempio di unita' e non di divisione, o di frammentazione, che viene offerto in un momento cosi' complesso''.
Alla base di questa capacita' di dialogo, aggiunge l'ex direttore di Avvenire, c'e' ''sicuramente l'accelerazione del processo politico italiano che stana tutti, soprattutto i cattolici che sembravano in letargo''.
''Osservando l'azione della Cei - sottolinea Boffo - non si puo' non notare una forte continuita', rappresentata dal cardinale Bagnasco che incarna il punto di sintesi piu' alto del lungo percorso. Nella Chiesa c'e' una liberta' di parola inimmaginabile, ed e' di un soggetto molto composito''.
La Chiesa, ribadisce Boffo, ''non incarica ne' disfa governi. Il suo compito e' di evangelizzare, formare le persone. E in quel formare c'e' anche l'indicazione di cio' che e' giusto e non e' giusto fare e dire. Ma non apre consultazioni''.

MOZIONE




Il CONSIGLIO COMUNALE di VERCELLI
Preso atto dell’andamento del piano di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani avviato con molto ritardo a livello provinciale;
Ritenuto che sia necessario procedere con celerità ad un complessivo progetto di gestione del ciclo integrato dei rifiuti;
Valutato che l’Amministrazione comunale abbia già perso molto tempo rispetto alla necessità di definire un quadro di governo chiaro e di ampio respiro del sistema, con conseguente progressivo aumento del rischio che si producano situazioni di emergenza per quanto riguarda lo smaltimento della frazione residua;
Visto che la concessione di gestione dell’inceneritore di Vercelli è prossima alla scadenza;
Considerato che a tale data saranno passati 20 anni dalla revisione dell’impianto.
Preso atto delle dichiarazioni del Sindaco riportate dalla stampa locale riguardo la possibile realizzazione di un nuovo inceneritore o la ristrutturazione dell'esistente;
Tenuto conto dei gravi problemi di natura ambientale che nel corso degli anni sono stati generati dal funzionamento dell’inceneritore, e che ancora oggi costituiscono fonte di preoccupazione e di oneri per la collettività;
Considerate le ripetute sollecitazioni formulate da tempo in sede politica e amministrativa da parte dei gruppi di minoranza e le iniziative sorte spontaneamente in ambito sociale;
Vista l’assenza di un quadro programmatorio organico a livello interprovinciale e regionale;
Tenuto conto del ruolo determinante che spetta al Comune di Vercelli nell’ambito di COVEVAR;
Considerato che il Comune di Vercelli, in quanto socio maggioritario di ATENA patrimonio, può assumere un orientamento decisivo nelle scelte relative al destino dell’inceneritore;
esprime il seguente indirizzo programmatico
di procedere attivamente nel processo di implementazione della raccolta differenziata e del recupero dei RSU,anche attraverso il sostegno allo sviluppo di nuove e moderne iniziative che possano anche offrire alternative in termini di sbocchi occupazionali;
di garantire sempre maggiore informazione ed assistenza ai cittadini;
di definire e mettere in atto ogni possibile intervento mirato a diminuire la quantità di RSU prodotti, attraverso modalità di riduzione all’origine a livello di produzione e vendita della merce e modalità di recupero, riutilizzo e smaltimento alternativo a livello dell’utenza, promovendo nel contempo l’utilizzo di nuove e più moderne tecnologie sostitutive dei sistemi tradizionali per l’esclusivo soddisfacimento del fabbisogno provinciale;
di prevedere l’arresto dell’attività dell’inceneritore di Vercelli in concomitanza con il termine del contratto di concessione in essere,
impegna il Sindaco e la Giunta
a dare attuazione, per quanto di propria competenza, alle linee di indirizzo sopra riportate e ad attivarsi presso la Giunta Regionale affinchè predisponga le linee politiche per la realizzazione di un serio Piano di smaltimento dei rifiuti.
Gabriele BAGNASCO, MariaPia MASSA, Filippo RISTAGNO, Donatella CAPRA, Egidio ARCHERO, Pier Giorgio COMELLA, Maura FORTE, Luigi COLOMBI, Adriana SALA, Carlo NULLI ROSSO.
Vercelli,19 ottobre 2011

A VERCELLI NO!








A VERCELLI NO!






A BRESCIA,BOLOGNA, PIETRASANTA, VIENNA, FERRARA, TREZZO D'ADDA, MILANO,BERGAMO,RAVENNA, FORLI',RIMINI...INVECE SI!

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INTERROGAZIONE 58




Da tempo seguo il problema delle emissioni del nostro vetusto impianto e la pubblicazione dei relativi dati. Credo infatti che anche i cittadini vercellesi debbano avere la stessa possibilità di visionare liberamente i dati delle emissioni dell'inceneritore come avviene già da tempo in molte altre località. E' un problema che mi stà particolarmente a cuore sia come cittadina sia come mamma ma anche per rispetto di quei quasi trecento vercellesi che hanno sottoscritto una petizione al riguardo, che si rifaceva direttamente ad una mia precedente interrogazione. Credo che oggi sia ancor più importante la trasparenza per la tranquillità dei cittadini, poichè pochi giorni orsono è stato riportato sui giornali che sul forno di Strada per Asigliano sono aperti alcuni fascicoli, in attesa di processo, riguardanti proprio il superamento dei limiti delle emissioni e la correzione dei dati. Approfittando del fatto che non è stato ancora attivata la pubblicazione sul sito internet comunale, ho interrogato anche il Sindaco per sapere se si poteva ipotizzare anche la pubblicazione dei dati di emissione, ovviamente in forma più sintetica, sui nuovi tabelloni elettronici del Comune
Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 15.10.2011
OGGETTO INTERROGAZIONE
: Pubblicazione dei dati delle emissioni del vetusto inceneritore di Vercelli.
La sottoscritta Adriana Sala Breddo, Consigliere comunale indipendente del Gruppo consiliare PD.
PREMESSO CHE
l’inceneritore di Vercelli, situato in prossimità dell’abitato cittadino, è ormai in esercizio da più di 30 anni, almeno per quanto riguarda le prime due linee entrate in funzione nel lontano 1977.
CONSIDERATO CHE
• l’inceneritore di Vercelli è dotato di un sistema di monitoraggio delle emissioni (SME), operativo dal secondo semestre 2002, che misura e registra in continuo la concentrazione di diversi parametri;
• i dati delle emissioni di altri inceneritori sono stati resi pubblici da anni su alcuni siti internet, come ad esempio a partire dal 2002 le emissione dell’impianto di Pietrasanta (LU) gestito dalla medesima società che attualmente gestisce quello di Vercelli;
• nel febbraio 2010 era stata inoltre depositata una raccolta di firme in cui i firmatari chiedevano che i dati delle emissioni dell’impianto di Vercelli venissero resi pubblici sul sito internet del comune.
VISTO CHE
l’Amministrazione comunale in risposta ad una mia precedente interogazione dell’ottobre 2010 comunicava che al fine di creare una sezione specifica sul sito internet del Comune era stata predisposta la richiesta alla Provincia di Vercelli per accedere al sistema di monitoraggio delle emissioni (SME).
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
• se è pervenuto l’assenso della Provincia di Vercelli;
• se sia possibile ipotizzare anche la pubblicazione dei dati di emissione, ovviamente in forma sintetica, sui nuovi tabelloni elettronici del Comune oltre che sul sito internet comunale .
In attesa di una Sua risposta scritta entro i termini previsti dall’art. 43 del D. Lgs. del 18.08. 2000 n° 267, nel ringraziarLa anticipatamente, Le porgo distinti saluti.
Adriana SALA BREDDO

NOTA SUL TRASPORTO FERROVIARIO PIEMONTESE




Esprimo soddisfazione per l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Regionale del Piemonte della Mozione sul trasporto ferroviario piemontese, legata alla questione del gestore ferroviario privato Arenaways. Nel testo si impegna la Giunta piemontese ad intervenire repentinamente nei confronti dell'Ufficio regolamentazione del traffico ferroviario (Ursf) per esprimere parere favorevole alle fermate intermedie tra Torino e Milano, come già aveva fatto a suo tempo la Regione Liguria, relativamente alle fermate sul suo territorio dei treni del mare ( Santhià-Livorno).
La situazione di Arenawaiys può essere portata ad esempio del fallimento delle liberalizzazioni. Questo indirizzo del Consiglio regionale, rivolto alla Giunta, va nella direzione auspicata proprio della Mozione approvata, anch’essa all’unanimità, dal Consiglio comunale di Vercelli lo scorso giugno. Essa richiedeva infatti la fermata di Vercelli per i treni della società Arenaways.
Visto anche i problemi legati alla drastica riduzione dei fondi per il trasporto locale previsti dall'ultima manovra del Governo Berlusconi ( per il solo Piemonte si parla di circa cento milioni in meno) appare giusta una maggiore liberalizzazione. Più treni e migliori, indipendentemente dal colore della livrea, ovvero un miglioramento quali-quantitativo dei collegamenti con Torino e Milano, non sarebbe solo utile ai tanti pendolari, ma anche allo sviluppo della Città di Vercelli.
Adriana SALA BREDDO
Vercelli, 14 ottobre 2011

CATTOLICI: AVVENIRE, IN QUESTI ANNI PIU'INSIGNIFICANTI IN CENTROSINISTRA



(ASCA) - Roma, 12 ott - Negli anni della Seconda Repubblica, i cattolici presenti nei diversi schieramenti si sono ritrovati in ruoli marginali se non insignificanti, e questo e' accaduto ''a centrosinistra piu' che al centro e a centrodestra''. Lo scrive il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, rispondendo ad una lettera del deputato del Pd Giorgio Merlo. ''Da cattolici - scrive il direttore del giornale della Cei -, ci si e' ritrovati in troppi frangenti a 'esserci, ma senza esserci davvero''' e questo ''e' cio' che qualcuno vorrebbe ancora, ma tanti - e io con loro - sperano non debba piu' accadere''.
Per questo, ''liberare e usare a dovere i canali di comunicazione e di alimentazione che possono tornare a unire la societa' tutta e, in particolare, le vitali realta' cattoliche con la politica e' ... un primo importantissimo obiettivo''. ''Non c'e' da inseguire nostalgie - conclude Tarquinio -, c'e' da sgombrare la via al futuro''.

MODEM, CAMBIO ROTTA NON LEADER. FIORONI, CREDIBILITA' PER CATTOLICI



(ASCA) - Roma, 10 ott - Nessuna sostituzione al vertice, ma il partito deve adesso cambiare rotta. Non un voto anticipato, ma un governo di transizione. E' il ragionamento portato avanti oggi dall'assemblea nazionale del Movimento democratico, componente del Pd che fa capo a Walter Veltroni, Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni, che rivendica di aver detto ''per tempo delle cose scomode'', come la necessita' di un nuovo esecutivo. Ed e' proprio questo, come spiega l'ex segretario del Pd, il senso della ''leadership politica, non quello di dire le cose quando queste sono avvenute''. Detto questo, Veltroni sgombra il campo dalle polemiche: ''Non siamo una corrente e io non ho fatto e non ho intenzione di fare a Bersani quello che e' stato fatto a me. Come non e' giusto dire che Bersani e i suoi parlino di elezioni con l'obiettivo di blindare il leader, cosi' e' ingiusto dire che noi pensiamo ad un governo di transizione per cambiare il leader''.
Il Partito democratico pero' deve ''cambiare rotta'', per dirla come Gentiloni. Oppure ''cambiare profilo'', perche' ''quello seguito fin qui non ci ha portato da nessuna parte'', per usare le parole di Fioroni, che allarga il discorso e avverte: ''Ricordo pochi governi che hanno governato con la contrarieta' del mondo cattolico''. Il pensiero di Fioroni non puo' che andare dunque all'incontro di lunedi' prossimo a Todi, quando si confrontera' una nutrita alleanza di associazioni e movimenti cattolici: ''L'unica novita' nel panorama italiano e' questa ricomposizione di sforzi e di una serie di sigle e associazioni cattolici, che non hanno intenzione di fare un partito politico ma hanno una forte richiesta di una nuova politica''. Il giudizio dell'esponente di Modem e' molto duro nei confronti della politica nel suo insieme e nei confronti del Pd: ''Il mondo cattolico aveva dato un'appartenenza gratuita al centrodestra. E non mi ridite che li guardiamo con simpatia. Sono loro che non ci guardano''. Fioroni indica una strada: ''Dobbiamo fare uno sforzo per cercare di diventare credibili''. Anche perche', conclude l'ex ministro, ''il Pd ha lo stesso vizio del Pdl, per cui la Chiesa e' una specie di franchising. Se i valori ci piacciono, li prendiamo e li propagandiamo. Se il giorno dopo il Papa parla di vita nascente o testamento biologico, allora apriti cielo''.
Gli fa eco Veltroni, secondo il quale ''quello che sta succendo nel mondo dei cattolici ci deve interessare. Ma attenzione perche' se prendiamo le parole di Bagnasco e le tiriamo per trasformarle in qualcosa di utile alla politica sbagliamo. Cio' che serve al Paese - prosegue Veltroni - non e' la reintroduzione di un nuovo bipolarismo laici-cattolici, ma la contaminazione che viene dal mondo cattolico che puo' vivere nei diversi schieramenti''. Tuttavia l'ex segretario del Pd chiede al ''mondo cattolico di fare un passo in avanti, perche' i rapporti d'amore tra due persone non sempre sono legati alla differenza dei sessi''.
Ospiti dei Modem due big del partito: il vicesegretario Enrico Letta e il capogruppo dei deputati Dario Franceschini.
Quest'ultimo, spiegando che converge col movimento democratico sull'idea del governo di transizione, aggiunge che la proposta puo' stare in piedi ''fino a Natale'', perche' poi a gennaio la Consulta si pronuncera' sulla validita' del referendum e quindi sara' questa maggioranza a voler interrompere la legislatura per andare a votare con l'attuale legge elettorale. Franceschini pero' va oltre e guarda anche alle prossime elezioni, quando non bastera' l'alleanza con Idv e Sel, con cui si vincono le elezioni: ''Ma poi che si fa?'', si chiede. Serve invece ''portare il nostro campo, quello della foto di Vasto, verso il centro'', non solo ''per un governo di transizione'', ma anche per ''un'alleanza costituzionale per le prossime elezioni''.
All'assemblea dei Modem, nonostante tutti siano pronti a giurare che il partito e' ''unito'', malgrado le divergenze interne, dalla questione referendaria alla lettera della Bce, Letta lancia un appello: ''Il presidente Napolitano e' il nostro riferimento e a lui si legano parole come unita', coesione e orgoglio della Nazione. Il Pd si deve fare interprete di queste parole fuori da se' ma anche dentro e l'unita' e la coesione sono elementi per affrontare tempi cosi' difficili che rischiano di mettere a dura prova l'esistenza del Pd''.

INTERROGAZIONE 57


L'uso della bicicletta in città, come dimostrano molti stati Europei, da decenni è sinonimo di aumento della qualità della vità. Ogni bicicletta in più in città è uno spazio liberato nel traffico, un parcheggio in più per tutti. Tuttavia rimane ancora il mezzo di trasporto più vulnerabile e trascurato: manca una vera rete di piste ciclabili in molte città, manca la possibilità di spostarsi da un punto all'altro della città senza doversi divincolare nel traffico fra le auto in sosta e in movimento, manca un'adeguata protezione e tutela dei cittadini che utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto e di svago. Tutelare tutti gli utenti deboli della strada, soprattutto quelli che procurano vantaggi economici, sociali e ambientali a città e cittadini, deve essere una priorità. Ultimamente alcune associazioni di ciclisti stanno tentando di porre in evidenza i difetti di alcune piste ciclabili. Mi è sembrato pertanto utile sottoporre la questione per conoscere se nella nostra città sono presenti tratti delle piste ciclabili con delle criticità.
Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 03.10.2011
OGGETTO INTERROGAZIONE
: Criticità delle piste ciclabili cittadine.
La sottoscritta Adriana Sala Breddo, Consigliere comunale indipendente del Gruppo consiliare PD.
PREMESSO CHE
l'uso della bicicletta in città è sinonimo di aumento della qualità della vità. Tuttavia rimane ancora il mezzo di trasporto più vulnerabile, giungendo a volte al paradossale teorema per cui il mezzo che inquina meno, più comodo, economico e veloce, che rende la città un luogo meno inquinato, più vivibile, sicuro e a misura d'uomo, è il mezzo di trasporto più soggetto a rischi.
CONSIDERATO CHE
• il contesto urbano è ostile e pericoloso per chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto;
• la rete di piste ciclabili nelle città è ancora insufficiente e poco coesa;
• in alcune città sono stati evidenziati dai ciclisti e dalle loro associazioni i difetti delle piste ciclabili;
• tra questi difetti evidenziati spiccano soprattutto: la mancanza di connessione e continuità fra i diversi tratti, piste che terminano in punti pericolosi, piste poco segnalate sia per segnaletica, sia per colorazione, scarsa sinergia fra i diversi mezzi di trasporto dovuta per esempio alla mancanza di rastrelliere coperte vicino alle stazioni.
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
se in Città, lungo le nostre piste ciclabili, sono stati individuati punti che presentano delle criticità o difetti e quali interventi si pensa di attuare per la loro eliminazione.
In attesa di una Sua risposta scritta entro i termini previsti dall’art. 43 del D. Lgs. del 18.08. 2000 n° 267, nel ringraziarLa anticipatamente, Le porgo distinti saluti.
Adriana SALA BREDDO