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«Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo giocare da Pilato, lavarci le mani. Dobbiamo immischiarci nella politica, perché la politica è una delle forme più alta della carità perché cerca il bene comune»
Papa Francesco - Roma, 7 giugno 2013




INTERROGAZIONE 61


Vercelli ha ottenuto nel 2006, anche in base ad un’articolata proposta di allestimento museale, l’assegnazione del Museo nazionale della Scherma, che può rappresentare per la Città un vero punto d’attrazione sociale e turistico, un’occasione occupazionale e di sviluppo. Si tratterebbe dunque di un polo d’attrazione che si affiancherebbe alla vicina Risoteca, i cui lavori sono al momento fermi, ed alle mostre di respiro nazionale che si tengono all’Arca di piazza San Marco. I tre poli saprebbero così attrarre diverse tipologie di turisti, creando importanti sinergie tra loro.
Occorre ricordare che per un museo è importante sia il contenitore, sia ovviamente il contenuto. Venendo ai musei della scherma di altri Stati, come quello del piccolo Belgio, che ha vinto una medaglia olimpica in più della Pro Vercelli Scherma o quello della Gran Bretagna, vincitrice di un solo oro olimpico, sono ricchissimi di cimeli che raccontano la storia della disciplina attraverso centinaia di pezzi: armi, equipaggiamenti, medaglie, dipinti, stampe, libri, programmi, fotografie e filmati.
Tra pochi giorni, con uno stanziamento di circa 150/200mila euro, nella vicina Busto Arsizio verrà aperto un museo privato grazie all’impegno del maestro Toran, autore di numerosi libri di scherma. Tra il molto materiale a disposizione, spicca l’archivio di Nedo Nadi, uno dei più grandi schermitori della storia sportiva mondiale capace di vincere cinque medaglie d’oro in una sola olimpiade. L’archivio è stato acquistato proprio negli ultimissimi anni. Gli organizzatori inoltre non fanno mistero di voler far divenire Busto un centro nazionale importante per corsi, convegni e progetti riguardanti la scherma, trovando il pieno appoggio della loro Amministrazione.
Per il nostro futuro museo, la strada sembra quindi essere in salita. Prendendo a prestito il gergo schermistico si può dire che oggi al termine del girone, non siamo piazzati molto bene. Nella diretta con Busto quindi non possiamo permetterci di perdere. Anche se piccoli dobbiamo assolutamente vincere! Prendiamo ferro e facciamo un bellissimo affondo per la nostra Città!

Al Signor Sindaco del Comune di Vercelli
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio comunale
Vercelli, 16.11.2011

OGGETTO INTERROGAZIONE: Allestimento Museo della Scherma.
La sottoscritta Adriana Sala Breddo, Consigliere comunale indipendente del Gruppo consiliare PD.
PREMESSO CHE
Vercelli ha ottenuto nel 2006, anche in base ad un’ articolata proposta di allestimento museale, l’assegnazione del Museo nazionale della Scherma, che può rappresentare per la Città un vero punto d’attrazione sociale e turistico, un’occasione occupazionale e di sviluppo.
CONSIDERATO CHE
i musei della scherma di altri Stati, come quello del piccolo Belgio o quello della Gran Bretagna, vincitrice di un solo oro olimpico, sono ricchi di cimeli che raccontano la storia della disciplina attraverso centinaia di pezzi: armi, equipaggiamenti, medaglie, dipinti, stampe, libri, programmi, fotografie e filmati.
VISTO CHE
tra pochi giorni, nella vicina Busto Arsizio verrà aperto un museo privato ricco di materiale, con uno stanziamento di circa 150/200mila euro e con l’obiettivo pubblicamente dichiarato di far divenire Busto un centro nazionale importante per corsi, convegni e progetti riguardanti la scherma.
INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE
• chi coordina le attività di allestimento del museo vercellese e di quali esperti si avvale;
• quanti cimeli o materiale sono già in possesso del costituendo museo;
• qual è lo stanziamento previsto per l’allestimento della sola parte museale;
• quando si ipotizza l’inaugurazione del museo.
In attesa di una Sua risposta scritta entro i termini previsti dall’art. 43 del D. Lgs. del 18.08. 2000 n° 267, nel ringraziarLa anticipatamente, Le porgo distinti saluti.
Adriana SALA BREDDO

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